PEDAGOGIA: umanisti italiani ed europei







                                                                                     

Per cogliere il senso della prospettiva dell'educazione e della pedagogia umanistica è necessario considerare i capisaldi teorici
-la nuova concezione della natura e dell'esperienza.

-il realismo politico

-intellettuale umanistico si mostro interamente votata la ricerca del vero al di là di qualsiasi dogmatismo e di ciò che ancora non si conosce.

-si verifica un orientamento al futuro degli intellettuali dell'Umanesimo

-Ci si concenttra su la formazione intelettaule del pensiero e dell'attività creativa che è un segno affascinante tutte le grandi e le azioni della cultura rinascimentale.

La scuola come centro di cultura  e di vita civile:
Un primo importante contributo della cultura umanistica alla storia pedagogica è legato alla nuova concezione e organizzazione della scuola.
L'umanesimo si considera l'insieme degli insegnamenti impartiti nei secoli nelle scuole tradizionali e perseguisce il proposito di una scuola e di una istruzione prevalentemente:
  •  letteraria 
  • attraverso il metodo adeguato 
  • è in vista della finalità della vita civile.
Si trattava della ripresa di contenuti culturali e pratiche pedagogiche le cui radici erano individuabili in autori come Platone Cicerone Agostino in particolare Quintiliano.
                                                       

                     

Nel 1416 Si scoprì il testo completo del istituzio oratoria di Quintiliano che premise di cogliere in tutta la sua ampiezza la sapienza pedagogica degli antichi.
L'educazione dell'oratore descritto dall'autore latino divenne presto modello per i membri delle classi superiori per coloro che svolgevano attività
  •  politiche  e diplomatiche era infatti indispensabile, oltre alla formazione intellettuale, una sicura padronanza di sè e dell'eloquenza.
Un motivo di debolezza dell'Umanesimo pedagogico fu elitarismo, che impedì quindi ai modelli  educativi di questo movimento di penetrare  nella società, limitando la diffusione solo agli strati più elevati e colti. 
La serietà degli studi la possibilità di raggiungere livelli di eccellenza sconosciuti all'epoche precedenti impressionò moltissimo i contemporanei e orienta in modo decisivo la riflessione sull'educazione anche nei secoli successivi.
                                                                      

Ancora più decisivo fronteggiamento di intellettuali umanistici di fronte ai loro allievi, rispetto e quale assunsero volentieri quel carattere di maestri che la classicità aveva attribuito ai grandi filosofi come ad esempio Socrate o Seneca.
La storia delle istituzioni scolastiche e formative tra medioevo e la modernità può essere letta come passaggio da un sistema costituito dalle grandi università, alla realizzazione di ''case'' a  carattere residenziale. Esistevano poi le iniziative individuali 
 di molti educatori quattrocenteschi che spesso accanto all'insegnamento di carattere accademico dell'università, volsero un'impegnativa attività di educatori, accogliendo in casa loro o in strutture apposite giovani di cui curavano ogni aspetto della crescita, in un contatto costante lungo  tutto l'arco della giornata per anni anni.
A questo proposito dei convitti umanistico-rinascimentale, con riferimento particolare a quelle che furono le esperienze più riuscita in proposito specialmente in Italia il cui carattere esemplare presenta una novità evidente rispetto al passato.



Gli intellettuali umanisti furono infine particolarmente attenti al problema dell' organizzazione degli studi, la scuola era stata fin dai suoi esordi dell'antichità un luogo frequentato di giorno spesso con un orario fisso e che abbracciava soprattutto le ore del mattino ed del primo pomeriggio.
 Le scuole umaniste prendevano ragazzi di tutte le età, e li organizzarono in strutture residenziali chiamate ''case'', la più famosa delle quali può probabilmente la Ca'Zoiosa di Vittorino da Feltre.
                                                                      

Qui i maestri stavano a contatto  costantemente con i loro allievi consumando i pasti con loro e condividendo anche il tempo libero.
Il problema del metodo assunse poi caratteristiche che anticipavano argomentazioni tipiche della riflessione pedagogica moderna, se la pedagogia antica e medievale si era concentrata soprattutto sulla questione dei contenuti dell'insegnamento, la figura stessa del intellettuale mestro si poneva come incarnazione di una relazione educativa sulla cui efficacia comincia a spostarsi  nell'attenzione di coloro che si dedicavano a vario titolo ad analizzare e proporre soluzioni alle nuove questioni educative.
La scuola umanistica e quindi un luogo in cui si vive 24 ore su 24 per molti anni, il maestro accanto alla trasmissione del sapere e promuove lo sviluppo morale dei giovani allievi. 
Questo nesso tra cultura e morale costituisce una caratteristica peculiare del Umanesimo e procede di pari passo con il privilegio accordato come si è già ricordato sul piano culturale, insegnamenti linguistici e letterari, concepiti esistessi, alla maniera classica, come strumenti di perfezionamento spirituale.

Il rispetto per gli allievi:

Un altro elemento di spicco delle maggiori realizzazioni pedagogiche dell'Umanesimo è rilievo dato alla libertà degli allievi, anche se le testimonianze non sono univoche gli umanisti raggirano vivamente contro la tradizione di una scuola in cui si identificava lo studio con la fatica, le punizioni e la noia invece dava ai  giovani il diritto di esprimere la propria creatività nella consapevolezza della sua funzionalità anche alle esigenze di apprendimento.
Il valore educativo accordate i giochi, che cominciarono proprio in questo periodo a essere oggetto di attenzione pedagogica, appare come una delle più grandi intuizioni della modernità pedagogica degli umanisti. 
 Il senso del tempo libero e delle attività ludiche  e la formazione della personalità e della sua armonia rimane come una costante che caratterizza nettamente  il rapporto dell'Umanesimo all'elaborazione pedagogica.