CONCETTO DI CULTURA NELL'ANTROPOLOGIA
Negli Stati Uniti Franz Boas (1858-1942),
sosteneva che la sotria della cultura non poteva essere trattata in generale, ma invece c'è il bisogno di studiare ogni cultura nella sua specificità. Boas infatti è noto per quella prospettiva chiamata: ''particolarismo storico''.
Lui aveva compito allungo delle ricerche alla fine dell'Ottocento tra gli Induit (eschimesi) e poi tra le popolazioni della costa nord-occidentale degli Stati Uniti. Boas evitò sempre di dare una definiione univoca del concetto di cultura, ma si battè a lungo per far capire che i fenomeni culturali hanno poco o nulla a che vedere con quelli biologici. Egli scrisse alcuni testi per far comprendere ai prorpi connazionali che il pregiudizoi e il razzismo erano infondati e che i neri e gli immigrati, questi ultimi, erano sì poveri e spesso inalfabeti, ma non per questo ''razzialmente inferiori''.
Ruth Benedict (1887-1948), si formò insieme a Boas e divenne specialista degli indiani dell'Ameroca settentrionale, scrisse uni dei libri: '' MODELLI DI CULTURA''
Questo libro è stato scritto con un linguaggio accessibile anche alle persone non specialiste. Benedict presentò quindi un nuovo modo di guardare alla cultura. Anzitutto eliminò dal concetto di cultura tutto quanto non è simbolico. Diversamente da Taylor e da Kroeber, infatti, questa antropologa escluse dalla definiione di cultura le arti, tecniche ecc..... di una società o di un gruppo e ci fece rientrare soltanto il modo di esprimere il oensiero, sia attraverso le parol,e sia attraverso il comportamento.
Per Benedict ogni cultura era diversa da un'altra proprio perchè òe idee ei comportamenti, integrandosi l'uno con l'altro, producevano una realtà culturale specifica, assolutamente particolare. Benedict riprendeva così solo in parte il concetto di cultura di Taylor e recuperava il particolarismo di BOas. Ogni cultura era, per Benedict, un modello a sè stante.
Margaret Mead fu un'altra allivea di Boas, lei si concentrò sugli studi dell'addolescenza. Inerente a questo ambito sosteneva, che i problemi adolescenziali non erano docuti alla crescita fisiologica, come invece si pensava in America, ma che derivano invece da un' educazione sbagliata, perchè fatta di pregiudizi, oltre ch edalla impostazione, agli addolescenti, di comportamenti e modelli sociali inadeguati.
Tra la fine dell'Ottocento el'inizio del Novecento, aveva preso piede, negli Stati Uniti e in Europa, un orientamneto conosciuto come darwinismo sociale. Le idee di Darwin erano diverse rispetto a quelle di Boas, poiche Charles Dawin concepiva la legge della natira come: il più forte vince.
Nella prima metà del Novecento quindi :
- La pretesa di ricostruire l'evoluzione della cultura umana in generale, a partire dallo studio dei popoli primitivi.
- Il rapporto di influenza tra natura e cultura
- individuo e cultura interagiscono
- studio delle culture porta al riconoscimento di un a specifiicità che può essere compresa solo in relazione a ogni singoolo caso.