origine dell'uomo (psicologia)

   PSICOLOGIA





Gli esseri umani hanno trasformato la natura secondo le proprie necessità, producendo strumenti, organizzandosi in gruppi e società,stabilendo regole,creando forme di comunicazione,di espressione artistica,di pensiero.

  Uomo produttore di cultura:

Lo sviluppo dell’individuo vede intrecciarsi sia fattori culturali che biologici.Questi due elementi si intrecciano nell’esistenza umana.


Charles Darwin(1809-1882)- ha dato un contributo fondamentale alla comprensione dello sviluppo dell’uomo(grazie anche alla sua opera “l’origine della specie’’). Fu un naturalista inglese che, durante un viaggio a bordo del brigantino Beagle, maturò la sua teoria dell'evoluzione. In cinque anni ha esplorato diversi territori e ha analizzato svariati  resti di fossili. In questo viaggo ha avuto l’occasione di osservare le differenze tra specie affini, animali e piante. Secondo la sua teoria varie specie si sono differenziate nel corso del tempo da un’unica forma di vita.

Lui sostiene che nel mondo rimangano solo le specie che possiedono delle caratteristiche adatte per l’ambiente. A sostegno di questa tesi ha citato un esempio sulle giraffe.



Nel primo video possiamo apprendere qualche nozione in generale su Darwin mentre nel secondo viene mostrato e spiegato la sua teoria sull’evoluzione. Il processo evolutivo è avvenuto nel corso di miliardi di anni. Quindi quello che è importantissimo da sapere quando si parla della teoria dell’evoluzione, è che l’ambiente compie una selezione naturale, al mondo rimangono solo  le specie che hanno caratteristiche genetiche adatte per l'ambiente in cui vive, dopo di che attraverso la riproduzione queste caratteristiche verranno trasmesse ai loro bambini o animali.

Oggi sappiamo che l’insieme degli individui che costituiscono una specie può evolversi attraverso la riproduzione e gli incroci. Consentendo nel tempo anche il sorgere di nuove specie.

Sewall Wright( studioso statunitense 1889-1998)

ha analizzato il fenomeno della deriva genetica, ovvero all’interno di una popolazione si creano delle variazione casuali della frequenza con cui si manifestano alcuni tipi di geni.  Che possono portare addirittura alla creazione di una nuova specie oppure delle piccole differenze. Un fenomeno simile è l’effetto fondatore.



Origini della cultura:

Secondo l’antropologia la nascita della cultura è stato un percorso molto lungo. L’antropologo americano Alfred Kroeber(1876-1960)riteneva che fosse possibile individuare un punto critico specifico  nel passaggio della vita animale a quella umana. Cioè si intende il momento in cui la mente raggiunse il suo massimo sviluppo.Da quel momento l’essere umano sarebbe stato in grado di svolgere funzioni superiori come la comunicazione l’apprendimento. Dalla metà del 900 grazie alle scoperte della paleontologia gli scienziati hanno messo in discussione la teoria del punto critico. Secondo loro, la capacità di coltura si è sviluppata parallelamente allo sviluppo organico degli esseri umani.

Le caratteristiche fisiche che hanno favorito lo sviluppo culturale della specie sono:

  • La stazione eretta

  • Il pollice opponibile

  • il maggiore sviluppo del cervello

  • L’ovulazione nascosta

  • Il linguaggio


André Leroi-Gourhan(1911-1986)

Secondo André  lo sviluppo della scatola cranica e del cervello hanno apportato modifiche nella gestazione e nel parto. La femmina umana quando partorisce da alla luce una creatura ancora immatura che ha bisogno di molte cure, queste esigenze hanno condotto a un’organizzazione sociale di tipo collaborativo per l’allevamento dei piccoli,stimolando così lo sviluppo  di formazioni sociali complesse e collaborative e favorendo i processi di socializzazione che sono alla base della cultura. Esistono anche altre ipotesi che ritengono che il cervello sia nato anche per tenere conto delle complesse dinamiche sociali presenti in un gruppo.







Dai primati all’Homo sapiens:

La linea evolutiva degli ominidi si è distinta da quella dei primati circa cinque o sei milioni di anni fa. Due milioni e mezzo di anni fa, una parte degli ominidi si è evoluta verso il genere Homo, la parte rimanente verso specie diverse del genere Australopithecus.

A Neanderthal,in germania vennero trovati dei fossili di un ominide particolare. è vissuto in europa  300.000-250.000 anni fa. Dall’europa si è spostato in medio oriente e in Uzbekistan. Gli studi successivi al 2000 lo distinguono dall’Homo sapiens(per via delle differenze genetiche). Anche se questa specie si è estinta, si è visto che ci sono stati segni di accoppiamento con l’Homo sapiens che hanno rilasciato minuscole tracce di DNA(dell'uomo di Neanderthal) , all’interno di quest’ultimo.




Le caratteristiche biologiche dell’essere umano incidono con le esperienze e l'ambiente sociale e culturale. Quindi possiamo dire che la cultura e la natura sono in stretta relazione. La natura fornisce all'uomo le basi, sarà poi la cultura a definire l’essere umano nella sua complessità. L’uomo è in continuo cambiamento, ma i primi anni di vita sono il periodo dove avvengono importanti modificazioni dal punto di vista

  •  fisico

  • biologico

  • funzionale

L’individuo attraversa anche trasformazioni sociali(cioè passaggi da uno status a un altro), e percorre un percorso di costruzione della propria individualità.


Cervello:

Dal punto di vista  biologico il cervello è estremamente importante. Il cervello  parte del sistema nervoso centrale, esso si trova all’interno del cranio nel quale sono collegati il cervelletto e il midollo spinale. Le cellule nervose del cervello (circa 100 miliardi) sono chiamate neuroni. Il notro cervello è diviso in due emisferi (quello di sinistra e quello di destra che hanno due funzioni specifiche),collegati tra loro da il corpo calloso. Lo stato superficiale di questi due emisferi costituisce la corteccia cerebrale/neocorteccia.(formata da pieghe dette circonvoluzioni e separate da piccoli o grandi solchi detti scissure)


Il cervello elabora le informazioni provenienti dal corpo e dal mondo esterno, attivando risposte di tipo chimico,motorio e comportamentale. Quindi governa tutte le funzioni umane ad  esempio:

  •  il movimento,

  • la  respirazione 

  • le emozioni 

  •  tante altre.

 La corteccia è la parte del cervello che si è formata più recentemente nel corso dell'evoluzione, ed è collegata alla funzioni cognitive e razionali.(ci permette l’ideazione di programmi  e strategie mentali. Il sistema limbico invece, è tra le parti più antiche e dirige le attività istintive ed emotive di base, mentre l’ipotalamo o il ponte cerebrale, coordinano le pulsioni fondamentali per la sopravvivenza, come la fame e il sonno.

I due emisferi sono collegati dal corpo calloso che consente che avvenga uno scambio di informazioni tra le due parti, questi due emisferi svolgono funzioni specifiche(specializzazione cerebrale):

  • EMISFERO SINISTRO= svolgono funzioni razionali,pensiero logico,analitico,il linguaggio,l’astrazione.

  • EMISFERO DESTRO=svolgono funzioni di tipo artistico creative o al riconoscimento e all’identificazione, all’orientamento nello spazio e alla manualità.

La specializzazione dei due emisferi non è rigida,poiché il cervello è plastico, quindi una lesione in uno dei due emisferi può non compromettere definitivamente una funzione, in quanto l’altro emisfero può compensare il deficit.(più il soggetto è giovane più il cervello è plastico e minore è la specializzazione emisferica).






Le principali aree responsabili del linguaggio sono due:

  • l’area di Broca=deputata principalmente alla produzione di parole e frasi.

  • L’area di Wernicke=deputata alla comprensione.

Oggi gli studi sul cervello e sul suo funzionamento sono facilitati dalle nuove tecnologie come la PET o la risonanza magnetica. Questi strumenti hanno permesso di individuare la localizzazione delle varie funzioni cerebrali, e di analizzare le modificazioni nel funzionamento e nella struttura del cervello, sono utilizzate da quelle discipline scientifiche che vanno sotto il nome di neuroscienze.


La neuroscienza= è un termine che racchiude l'insieme di discipline scientifiche che studiano la struttura e il funzionamento del sistema nervoso, allo scopo di capire i meccanismi che regolano il controllo delle reazioni nervose, e del comportamento del cervello. Questa scienza collabora con vari settori scientifici tra cui la psicologia,quest’ultima collaborazione ha preso il nome di neuropsicologia, che studia ciò che accade sul sistema nervoso centrale e soprattutto del cervello quando l’individuo è impegnato a esercitare le sue funzioni biologiche+mentali.